Torres-Ilva, il calcio sardo targato 1903
di Andrea Sini
Centonove anni ciascuna, eppure non li dimostrano. Torres e Ilva, le vecchie signore del calcio sardo, si ritrovano una di fronte all'altra domenica al Piero Secci, la "fossa dei leoni" della Maddalena.
Storie, colori e ambizioni differenti, per due società che hanno fatto la storia del calcio isolano. Ognuna a modo suo. Due coetanee, entrambe fondate nel 1903, che si conoscono praticamente da sempre. Almeno dal 1912.
I rossoblù sassaresi, nati come Sef (Società di educazione fisica) Torres, tirano calci al pallone già nell'anno della loro nascita, anche se la sezione più importanti è quella di ginnastica. I maddalenini, pure loro dediti soprattutto alla ginnastica, invece si tuffano nel calcio proprio nel 1912.
Il 20 luglio la comitiva torresina parte alla volta della Maddalena per un raduno sportivo che è soprattutto la scusa per una bella gita estiva: in palio c'è la coppa Città di Maddalena. Al quadrangolare prendono parte Ilva, Arsenale militare, Marina e Torres. Il primo incontro mette di fronte proprio Torres e Ilva: i rossoblù hanno vita facile e vincono 7-0. Poi il 22 luglio in finale la Torres batterà la Marina per 3-1.
Sassari e la Maddalena sono lontane, ma le due società restano in buoni rapporti. Si rincontrano a Sassari in un triangolare al quale prende parte anche l'Amsicora Cagliari. Ma il primo incontro di rilievo si svolge nel capoluogo turritano l'8 dicembre 1919. In una piazza D'Armi stracolma di gente, la Torres (in maglia rossa) e l'Ilva (in divisa bianca), si danno battaglia senza risparmiarsi. Le cronache della Nuova Sardegna raccontano di una vittoria torresina per 2-0, grazie a un gol di Mancaleoni e a un'autorete del maddalenino Castelletti. Il giorno successivo, però, i dirigenti dell'Ilva fanno pervenire al quotidiano una nota in cui rettificano il risultato: per loro il rigore di Mancaleoni non era valido e la gara si è conclusa 1-0.
Il 7 gennaio 1921 è in programma il Torneo Sardegna ma la Torres dà forfait e l'incontro con l'Ilva salta. Gli anni 20 portano molte novità in casa rossoblù: il 27 maggio 1922 per Sassari è un giorno storico: la Torres inaugura ufficialmente lo stadio Acquedotto. Alla cerimonia partecipa anche il principe ereditario Umberto di Savoia. Qualche mese prima i sassaresi avevano sconfitto il Cagliari in amichevole per 6-1. L'Ilva intanto sta portando avanti l'opera di ricostruzione della società, duramente colpita dalla tragedia della Prima guerra mondiale. Dalla società maddalenina viene fuori un giovane e talentuoso portiere, Cleante Balata (nella foto). I dirigenti della Torres, sempre più ambiziosi, scoprono che Balata verrà a Sassari per il servizio di leva. Per tesserarlo ci mettono due minuti. E' il 1927. Torres e Ilva si rincontrano il 12 novembre 1928, nel campionato di Terza divisione Sardegna. Vincono i rossoblù 1-0, grazie a un gol di Bertucci.
Il maddalenino Balata, che all'occorrenza esce dai pali per giocare come centrocampista o attaccante, rientra alla Torres l'anno successivo. Resterà a lungo a Sassari, dove verrà assunto come impiegato in Prefettura. Nel 1930 la Torres fa il suo esordio in un campionato nazionale. L'anno successivo sfiora la promozione in serie B, giocandosi tutto nelle ultime tre gare, tutte perse. Dall'Ilva arriva anche un altro ottimo giocatore, Egidio Casazza. Le sue giocate funamboliche gli valgono un soprannome impegnativo, "il brasiliano". In rossoblù giocherà in tutto 58 partite, tutte in Prima divisione con 15 gol. L'Ilva intanto gioca in Terza divisione, dove i sassaresi si concedono il lusso di schierare la Torres B. L'Ilva scende in campo a Sassari il giorno di capodanno del 1933, ma la Torres non fa sconti: finisce 4-3. Molto curiosa l'amichevole disputata il 12 febbraio 1933: arbitra Balata, che nel frattempo ha lasciato il calcio giocato, e il gol decisivo, favore della Torres, viene segnato proprio dall'ex Casazza. Tra il 1933 e il 1934 l'Ilva batte due volte la Torres B: la prima volta, in amichevole per 2-1, il 5 novembre 1933 (per la Torres segna il futuro campione di tennis Antonio Bozzo) e il 21 gennaio 1934 in Terza divisione, per 2-0.
La rivincita rossoblù arriva il 4 marzo 1934: il 3-1 per la Torres B è firmato da Piras, Bozzo e Galleri. I maddalenini accorciano con Massaro. Gli anni successivi l'Ilva vive un vero e proprio periodo d'oro e grazie ai tanti militari di stanza alla Maddalena riesce a essere protagonista del campionato di Seconda divisione. La sezione calcistica della Torres è invece in crisi, e la Sef si consola soprattutto con un risultato storico: il pugile torresino Gavino Matta vince l'argento alle olimpiadi di Berlino 1936. Le due formazioni si ritrovano una di fronte all'altra il 17 marzo 1940. L'Ilva, avviata a vincere il campionato di Prima divisione Sardegna, vince 1-0 grazie a un gol di Zichina. Doppia sfida l'anno successivo: il 2 febbraio 1941 i maddalenini ottengono uno storico 3-0 (segnano Zichina e due volte Faiella), ma al ritorno i sassaresi, allenati dalla coppia Balata-Sussarello, si rifanno con gli interessi: il 13 aprile all'Acquedotto finisce 4-0 (due reti a testa per Mastino e Tosolini). L'anno successivo Antonio Faiella passerà dall'Ilva alla Torres. Il 1942 è l'anno del collaudo del comunale della Maddalena che presto, per la particolare collocazione e la forma, assumerà l'azzeccatissimo soprannome di Fossa dei leoni. La Torres ci giocherà soltanto il 10 novembre 1946, in amichevole, perdendo 2-0 (Zichina e Faiella). Nella stagione 1946-'47 doppio successo della Sef, sempre in Prima divisione Sardegna. 1-0 a Sassari il 9 marzo del 1946 (Mastino), e 4-1 il 9 marzo alla Maddalena (Mastino, Pilo, rig.Aliprandi, Mura e Corda). I rossoblù, quarti in classifica, vengono promossi in serie C per la riforma dei campionati. Per festeggiare l'evento arriva all'Acquedotto la Juventus di Boniperti, Foni e Muccinelli. Finirà 3-1 per i bianconeri. Ancora doppia sfida nel 1948-'49 (I Divisione Sardegna): 4-0 all'Acquedotto (doppiette di Niedda e Moi) e 2-3 per la Torres alla Maddalena (Zonza, Gnemmi, Manunta, Mastino e Marini). Al campionato è iscritta anche la Proletaria La Maddalena, battuta 0-3 e 4-1 dalla Torres. Torna al successo l'Ilva il 13 novembre 1949 (2-0, gol di Secci e Mameli), ma puntualmente la Torres si rifà al ritorno, con lo stesso punteggio (doppietta di un giovanissimo Umberto Serradimigni). Il girone finale (una sorta di playoff ante litteram) viene vinto proprio dall'Ilva, capace di battere la Torres 4-0 (Spanu, Vitiello, 2 Zonza) per poi cadere 3-0 all'Acquedotto (Rossi, Sanpietro, U.Serradimigni). C'è ancora da affrontare un girone di spareggio, che si disputa a Cagliari: l'Ilvarsenal coglie l'impresa vincendo 3-2 (Spano, Mameli, Spano, Sanpietro, Isoni). Nel 1951-'52 Ilva e Torres si trovano davanti per la prima volta in un campionato nazionale: nella fossa dei leoni finisce 3-1 per gli isolani. Dopo il vantaggio di Vanni Sanna, la rimonta è firmata Zonza, Tugnoli e Linaldeddu. All'Acquedotto niente gol: la gara finisce 0-0. E' il 16 marzo 1952 ed è una data da tenere a mente: le due squadre non si affronteranno più in una gara di campionato per oltre cinquant'anni. Sino a questa stagione. (nella foto, un'amichevole Torres-Ilva di fine anni 60 alla Maddalena) Le uniche sfide ufficiali risalgono all'estate 1988, con la Coppa Italia di Serie C. L'Ilva allenata da Angelino Fiori gioca in C2; la Torres di Zola, Piga ed Ennas sta per tentare la scalata alla serie B. I sassaresi vincono entrambe le volte (1-0 alla Maddalena, 3-2 all'Acquedotto). (nella foto, il biglietto di questa sfida)
I destini delle vecchie signore del calcio sardo si sono incrociati di nuovo il 6 gennaio 2009. Le fallimentari gestioni degli ultimi anni hanno portato la Torres dall'anticamera della serie B al campionato di Promozione. L'Ilvamaddalena (ora si chiama così), con una formazione quasi interamente composta da giocatori maddalenini, se la gioca a testa alta. Per onorare l'incontro con la coetanea sassarese, avversaria di tante battaglie, si presenta con la storica divisa biancoceleste. All'Acquedotto però la tradizione viene rispettata e la Torres vince 1-0 grazie a un gol di Soggia. (nella foto, il rigore sbagliato da Spanu) Domenica c'è il match di ritorno. Pochi convenevoli, nella Fossa dei leoni, ma non ci sarà bisogno di presentazioni. Le due signore si conoscono già.